Oggi il Grande Slam è un termine noto nel mondo del tennis, ma lo è anche nella musica, grazie ad uno dei più grandi talenti chitarristici della storia del jazz.
Questo che si può ascoltare non è un motivo, una melodia scritta e composta, è un’improvvisazione. Vale a dire una composizione in tempo reale, pensata e suonata, dal produttore al consumatore 🙂
E’ tipico nel jazz ma: quanti assoli rimangono poi nella mente come se fossero il vero motivo del brano, sostituendovisi perfino?
Beh, un signore di nome Charlie Christian, di 107 anni (tanti ne avrebbe oggi, ma ne avrà per sempre), ha segnato un’intera epoca chitarristica suonanto questo solo nel brano “Grand Slam”, nel 1938, con l’orchestra di Benny Goodman.
Quante volte a suonare questo solo e quanto insegnamento anche semplicemente nel provare a seguire le sue soluzioni…Geniale!
Ho avuto la fortuna di conoscere molti chitarristi e tanti mi hanno sempre parlato di Charlie Christian come di un riferimento assoluto. Ne cito uno, Jim Hall (a sua volta riferimento per tantissimi). E’ sempre stata nota la sua devozione a Christian e così, durante un concerto suonò proprio alcune note di questo famoso assolo. Al termine, dietro le quinte, gli dissi: “ho notato che hai fatto un tributo a Charlie Christian suonando alcune note del suo solo di Grand Slam“, e lui, con la calma che lo contraddistingueva, mi guarda, mostrandomi le mani, e fa: “Charlie è nelle mie mani, non ho necessità di pensarci…“.
Beh, detto da Jim Hall!!!!
Ecco come lo ha suonato Charlie Christian nel 1938 (inizia al secondo 40 del video):
Ed ecco una versione a lui dedicata da Pablo Bobrowicky il quale ha creato un brano proprio da quel solo: “One For Charlie“, tratto dall’album “Where we are” (Red Records – 2000).